Se Elsa Morante, di cui oggi ricorrono i 35 anni dalla morte, avesse avuto nove vite, come i suoi amati gatti, sarebbe ancora tra noi e saprebbe trovare la chiave per raccontare l’oscurità di questi tempi inquieti. Degli amici felini, però, ha condiviso la dimestichezza con il mistero e la straordinaria capacità di ammaliare, fino al giorno in cui – il 25 novembre del 1985 – ci ha lasciati.

Nata nel sole di agosto, la sua anima ha illuminato il Novecento con un fuoco di tramonto, e dalla sua penna è fiorita una scrittura capace di travalicare il confine della poesia, perché pronta ad accogliere e vivere la realtà senza mezze misure. Ricercare la realtà, per Elsa Morante ha sempre significato andare incontro alla «sostanza profonda e viva delle cose» attraverso la verità della parola, l’esattezza dell’espressione scritta – seppure di storie immaginate.
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