«Ogni estate, i preparativi più laboriosi prima della partenza per il mare, erano quelli della pesante valigia dei libri»: come per Amedeo – in L’avventura di un lettore di Italo Calvino – che pregusta una vacanza da trascorrere appollaiato sopra uno scoglio a leggere, così per ogni lettore torna puntuale al congedo dalla città il dilemma dei libri da portare in viaggio.
È vero che la tecnologia ha semplificato il problema degli ingombri, eppure occorre sempre ponderare le scelte perché il tempo dell’ozio libresco non ci sfugga via prima ancora di essere arrivato. Cercando un compromesso tra il bisogno di riposare e il desiderio di stimoli, ecco qualche titolo che porterò con me nella valigia delle vacanze:
Un libro per staccare la spina: Il mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle, il classico intramontabile del mistero da risolvere. Imprescindibile in doppietta con l’alter ego moderno Sherlock, se – come me – siete abbastanza in ritardo sulle cose da averlo appena scoperto.
Un libro per andare lontano: Sabbie bianche di Geoff Dyer, un’esplorazione degli spazi del mondo nella dimensione incantatrice della parola, in una forma che sfugge a qualsiasi definizione.
Un libro sul potere dei libri: L’educazione di Tara Westover, una storia incredibile nella sua autenticità, sui legami familiari e le possibilità di riscatto attraverso il dono salvifico della conoscenza.
Un antidoto al luogo comune: Questione di virgole di Leonardo G. Luccone, un manifesto in difesa della punteggiatura e uno strumento per imparare ad affinare lo stile, senza tralasciare il piacere della letteratura.
Un libro per le grandi ambizioni: Gödel, Escher, Bach: un’Eterna Ghirlanda Brillante di Douglas R. Hofstadter, un’immersione tra arte, scienza e linguaggio musicale. Perché non c’è niente di meglio che tenere sveglia la mente quando si è sopito il brusio fastidioso delle sciocchezze di tutti i giorni.