Dodici per duemilasedici

Non amo le classifiche e i bilanci di fine anno e sono una pessima compilatrice di propositi virtuosi per il futuro. Quello che mi riesce particolarmente bene, invece, è guardare indietro e sorridere delle cose belle che ho incontrato.

Che il prossimo anno ci arricchisca tutti di sentimenti preziosi, come quelli che ho conosciuto leggendo questi libri:

Dodici libri che ho amato nel 2016

La porta di Magda Szabó (Einaudi), una storia dolcissima e senza tempo che ha per protagonisti l’amore, il silenzio e la scrittura.
Martin il romanziere di Marcel Aymé (L’orma editore), perché abbiamo bisogno di tenere in allenamento la nostra capacità di immaginare per restare vivi.
Panorama di Tommaso Pincio (NN editore), un romanzo claustrofobico sull’ossessione per l’amore e per la lettura, ideale per perdersi tra le strade di Roma.
Il posto di Annie Ernaux (L’orma editore), un libro che parla con coraggio di cosa significhi essere figli, perché per essere quello che siamo non possiamo dimenticare da dove siamo venuti.
Abbiamo sempre vissuto nel castello (Adelphi), perché nessuno meglio di Shirley Jackson sa giocare con le nostre inquietudini.
Lolita di Vladimir Nabokov (Adelphi), una favola amara che parla di amore e prigionia, in cui non si può fare a meno di stare dalla parte del cattivo.
Gli amori difficili (Mondadori), perché un anno senza una pagina di Italo Calvino è un anno che non merita di essere vissuto.
L’arte di scomparire di Pierre Zaoui (il Saggiatore), perché il nostro tempo avvelenato dal protagonismo e dalla spettacolarizzazione della banalità ci impone di riflettere sull’importanza della discrezione.
Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov (Voland), un labirinto in cui non vedrete l’ora di perdervi, anche se vi mancherà l’aria per respirare.
Specie di spazi di Georges Perec (Bollati Boringhieri), un libro di esercizi di osservazione, per imparare ad accorgerci delle cose che abbiamo sotto gli occhi ma che spesso ci sono invisibili.
Dalla parte di Swann di Marcel Proust (Mondadori), perché è vero quello che dicono tutti: la Recherche cambierà per sempre il vostro modo di leggere.
La nausea (Einaudi), perché solo facendoci tenere per mano da Sartre possiamo riuscire ad affacciarci verso il vuoto dentro il quale siamo condannati a vivere, senza farci troppo male.

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2 pensieri su “Dodici per duemilasedici

  1. Non sono mai stata una studentessa modello e non lo diventerò ora alla soglia dei 40, ma ho fatto i compiti. Ho appena finito Il posto e l ho trovato stupendo, delicato, vero. Grazie per il consiglio. Ora leggo un po’ il tuo blog e prendo spunto per la prossima lettura. Ciao

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