Oltre il bordo delle cose

Virginia Woolf, Oggetti solidi (Racconti edizioni, 2016)Chiunque ami Virginia Woolf conosce bene la sensazione che si prova di fronte a una sua pagina mai letta prima: una specie di conforto nel ritrovare qualcosa di caro e insieme la sorpresa per aver scoperto un dettaglio inaspettato. È una di quelle autrici di cui si finisce per amare tanto le vicende personali quanto quelle dei personaggi che hanno inventato, a tal punto la sua vita sembra coincidere con l’atto stesso di scrivere. Virginia Woolf è sempre così dentro ogni parola che si riesce ad avvertire la sua presenza, quasi ci si potesse avvicinare, un passo per volta, a cogliere lo splendore tormentato della sua anima.

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Leggere, recensire

Virginia Woolf a proposito della bellezza e dell’arte di parlare dei libri degli altri.

«Perché poi la bellezza debba avere su di noi questo particolare effetto, nessuno lo sa dire. Molti ci hanno provato, e forse una delle invariabili proprietà della bellezza è di lasciare nell’animo il desiderio di rendere altri partecipi. Un’offerta, bisogna presentare un’offerta; dedicare un gesto, fosse pur solo attraversare la stanza e rigirare tra le dita la rosa nel bicchiere, la rosa che, incidentalmente, ha lasciato cadere i suoi petali.»

«Già ora il recensore sta attaccato per un filo alla coda dell’aquilone della politica. Presto verrà completamente spazzato via. Il suo lavoro sarà svolto (e in molti giornali è già così) da un efficiente funzionario armato di forbici e colla che verrà chiamato (chissà) lo Spremitore. Lo Spremitore scriverà una breve relazione sul libro; con un estratto della trama (se è un romanzo); una scelta di versi (se è un libro di poesie); un paio di aneddoti (se è una biografia). A questo ciò che resta del recensore – magari lo si chiamerà l’Assaggiatore – apporrà un timbro: una stellina in segno di approvazione, una crocetta di disapprovazione. Il risultato – Timbro più Spremitura – sostituirà il discordante e insensato chiacchiericcio che regna attualmente.
[…] Il sistema Timbro e Spremitura, eliminando ciò che oggi passa per critica letteraria (quelle due parole dedicate al “perché mi piace o non mi piace questo libro”), farà risparmiare spazio. Nel giro di un paio di mesi si potrebbe arrivare a risparmiare fino a quattro o cinquemila parole. E con quello spazio a disposizione l’editore potrà non solo esprimere il proprio rispetto per la letteratura ma dimostrarlo concretamente

Virginia Woolf, Leggere, recensire (marcos y marcos, 1991).

Virginia Woolf, last picture

Virginia Woolf: detail from her final session with a professional photographer, Gisèle. Fonte: The Telegraph.