Nelle vite d’altri

Carla Vasio, Autoritratto di Goffredo Petrassi (Mucchi Editore, 2017)Esiste un confine oltre il quale non è dato spingersi per dare voce al ricordo di una storia che non è la propria? Non è semplice restituire attraverso le parole un’esistenza votata all’arte, tanto più se si tratta di quella di un compositore come Goffredo Petrassi che ha segnato nel profondo il Novecento musicale italiano ed europeo. Ma se a trasferirla sulla pagina è la penna finissima di Carla Vasio, quello che emerge è un ritratto che somiglia alla vita, pur procedendo al ritmo di un romanzo.

Non a caso Autoritratto di Goffredo Petrassi inaugura la collana “Diorami”, pregevole operazione dell’editore modenese Mucchi che attinge alle quinte della letteratura per riportare alla luce “Testi su artifici, mondi nuovi e altre invenzioni” – come recita il sottotitolo – a metà tra il rigore del saggio e l’invenzione letteraria. Apparso per la prima volta nel 1991 per Laterza – in un’edizione la cui paternità era attribuita allo stesso Petrassi «perché l’editore riteneva che così si sarebbe venduto meglio» – l’Autoritratto è ora tornato in libreria in questa nuova veste che restituisce il merito alla sua vera autrice e si apre con una prefazione a firma di Claudio Morandini, illuminante sul legame di affetto e sincera ammirazione che ha unito la scrittrice al compositore per una vita.

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